Salendo
il Calvario Gesù incontra sua madre. Ciò che si presenta agli occhi di Maria è
una realtà tremenda.
È
tutto quanto l'amore non può concepire. È l'opposto emisfero; il dolore. È
l'opposto di Dio: l'odio (l'o/dius,
il senza luce, ossia la mancanza di Dio).
La
donna ricaccia in gola il suo urlo straziante, mordendo il fazzoletto che Le si
intrica tra le mani in un groviglio senza forma. (È un'immagine ispirata al
ciclo de "Le donne piangenti" di Pablo Picasso).
Le
sue lacrime sono perle luminose che sgorgano come sangue vivido dalle ferite
sei suoi occhi, feriti.
Gesù
la guarda rassicurante. È la tempesta che incontra la grande montagna, e per un
attimo si placa.
Come
in un lampo, nella sua mente passano i sereni giorni dell'infanzia, passano le
nubi tormentose del supplizio, passa la visione vittoriosa della resurrezione.
Quel
suo troppo amata figlio tornerà. E anche per Lei, come per l'intera umanità,
Lui, il Cristo, continuerà ad essere il figlio e il fratello, e soprattutto il
Dio vivente per i secoli dei secoli.