La
"Via Crucis" che con l'impegno di molti è stata realizzata a Sora in
Via Ravo, raccoglie i frutti del significato del Giubileo del Duemila: volgere
lo sguardo su Cristo, contemplare il suo volto.
Tale
opera, costituisce un segno straordinario nella nostra città, essa rappresenta
un luogo particolare ove poter riflettere sul mistero della sofferenza umana,
svelato dal mistero della Croce; un luogo ove la celebrazione di questo pio
esercizio, può contribuire ad esprimere il bisogno di salvezza da chiedere e da
accogliere.
La
Via Crucis, nel grande scenario della natura, ricorda il cammino dell'uomo: la
solitudine, il tradimento, il rinnegamento, la povertà, trasformati dalla
Resurrezione di Cristo e richiama a vivere l'impegno di responsabilità e di
solidarietà, perché nessuno si senta mai solo.
Infine,
la nostra Via Crucis si confidura come un luogo di testimonianza resa a Cristo
dagli uomini e dalle donne di ogni tempo e, tra questi, nel nostro secolo,
emerge la figura di San Pio da Pietrelcina, che ha saputo traformare e rendere
fruttuosa la sua sofferenza.
Dinanzi
a questa opera di grande valore spirituale e architettonico, ove tradizione e
cultura, fede e testimonianza s'incontrano, la nostra gratitudine va a Colui
che "amando i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine" (Cf Gv
13,1): a Lui la nostra lode e il desiderio di seguire le sue orme.
Il
testo di preghiera che facciamo dono a tutti coloro che vogliono percorrere
questo itinerario, raccoglie le preziose riflessioni del nostro Vescovo, Mons.
Luca Brandolini e le significative interpretazioni dei rispettivi pannelli di
bronzo dello scultore, il Maestro Federico Gismondi.
Siamo
certi che tutto questo saprà aiutarci, perché dalla contemplazione del mistero
della Vita e immersi nel silenzio del raccoglimento, siamo illuminati e
incoraggiati, ogni giorno nel nostro cammino, aperto alla speranza di Colui che
non delude l'umanità.
Il parroco Don Alfredo Di Stefano