La
campagne di scavo del 1979 non si limitò solo a porre in luce il lato
posteriore del tempio, ma individuò anche la presenza di un’altra struttura
contigua, simile e parallela alla prima. Una strada larga m.4 correva tra i due
edifici, in soluzione di continuità con l’attuale strada di “Pianello” e
parallela al decumanus della città romana. Della via sono stati rinvenuti
numerosi basoli, spesso reimpiegati nelle vicinanze. Il tempio “B”, a giudicare
dal muro lungo m.15 e alto m.1,5, era in blocchi di ottima opera quadrata di IV
maniera disposti secondo la medesima tecnica applicata nella costruzione del
tempio “A” e lavorati con faccia a vista.
Il
muro posto in luce ad una quota di circa m.4 più in alto del chiostro
antistante il Vescovado poggiava su in podio modanato visibile nell’estremità
orientale del tempio. Qui furono rinvenuti tre blocchi modanati di altari,
simili all’ara con epigrafe dedicatoria a Marte, frammenti di antepagmenta,
rocchi di colonna e frammenti architettonici.
L’attività
di scavo fu purtroppo bruscamente interrotta per l’impossibilità di condurre
l’esplorazione sotto l’imponente frana proveniente dal colle di S.Casto.