Proseguendo
nella visita e percorrendo la navata sinistra, si nota che la prima campata è
sorretta da pilastri coronati da capitelli in pietra, a foglie lisce e di rozza
fattura, forse risalenti alla fase trecentesca.
Una colonnina sormontata da capitello, databile alla seconda metà del sec. XIII, è arricchita da gigli rovesciati che nascono a diverse altezze dal corpo principale. Lo stile d'ispirazione lo avvicina al grifone stiloforo e al capitello presso l'altare.
A questo punto si può notare che il pavimento attorno al primo pilastro è leggermente rialzato, e ciò per rendere possibile la visione completa di uno dei cinque imóscapi, cioè gli incavi delle basi delle colonne, scoperti durante la prima campagna di scavo. Qui si elevava una delle colonne di ordine tuscanico del tempio romano per un'altezza di m.8, così come suggeriscono le dimensioni dell'imóscapo (diametro di m.1,70) in rapporto alla larghezza dell'edificio (m. 24), sulla base dei precetti architettonici enunciati da Vitruvio. Le altre basi sono presso il terzo e il quinto pilastro di sinistra e il primo e il terzo a destra.
L'attuale pavimentazione ricopre quella romana in lastroni di calcare compatto
di 60-80 cm x 130-150 cm, di spessore fino a 30 cm; il lastricato fu manomesso
dall'inserimento di avelli sepolcrali nel medioevo.
Nella prima cappella, si può ammirare un bell'esempio di fonte battesimale eretto per volontà del vescovo Nicola Cioffi (1744-1748).
Fonte
battesimale eretto per volontà del vescovo Nicola Cioffi (1744-1748). in marmi
policromi di stile tardo-barocco, come l'imitazione dell'architettura templare
suggerisce. Esso è composto dalla vasca fiancheggiata da pesanti volute,
dall'alzata incastonata tra cornici e da un fastigio.
La fonte era, fino al 1991, impreziosita da uno sportello in bronzo dorato con rilievo di scena di battesimo, purtroppo trafugato recentemente.
Appartiene allo stesso monumento un tondo in marmo cristallino incastonato nell'alzata, con rilievo raffigurante il Battesimo di Cristo.