Cattedrale S. Maria Assunta

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LA TRASFORMAZIONE DELLA CHIESA NELLA STORIA - Parte II



La divisione interna, la notevole mole, la sua funzione urbanistica fanno supporre che fosse un Capitolium, anche se i reperti provenienti dall'area non convalidano del tutto quest'ipotesi.

Una seconda campagna di scavo nella zona retrostante ha messo in luce un'altra struttura templare a 4 m, più in alto e divisa dal primo tempio da una strada basolata larga 4 m; il secondo edificio, individuato per una lunghezza di 15 m, poggia su di un medesimo stilobate modanato ed è in opera quadrata lavorata con faccia a vista.

La strada è in asse con le via XI Febbraio, Terenzi, Gelsi, Pianello, e corre parallelamente al Corso de' Volsci.

Sotto il Vescovado, lavori di riattamento e sgombro hanno posto in evidenza altre sostruzioni in opera quadrata e archi a spinta, destinati a sostruire un altro edificio di pertinenza dell'area culturale oppure a terrazzare e contenere il colle a sorreggere una scalea d'accesso al secondo tempio.

Appartengono a questa fase  l'altare modanato con iscrizione dedicatoria a Marte, un donario e le sue monete, frammenti fittili di antefisse, rilievi fittili di Potnia Theròn, un frammento marmoreo con rilievo di Ercole, altri frammenti di altari modanati, di rocchi di colonna e di elementi architettonici.

Più tardi, secondo il consueto sincretismo cultuale che si nota per molte chiese, il tempio fu trasformato da pagano a cristiano. Documenti epigrafici, archivistici ed artistici attestano che nell'altomedioevo il passaggio è già avvenuto; ma la chiesa ha subito nel corso dei secoli tali ampliamenti, distruzioni e incendi che ne hanno alterato l'originaria fisionomia, restituendoci oggi un monumento che è una mescolanza di stili, epoche e destinazioni d'uso. Già alla fine del sec V Sora era sede vescovile; forse risale proprio a quell'epoca la riattazione del tempio pagano.

La chiesa paleocristiana ricalcò in parte il perimetro del precedente tempio, ne riutilizzo e conservo la struttura tripartita ricavando dalla divisione interna del tempio pagano una doppia fila di 4 pilastri di sostegno delle 3 navate, sormontate da archi ogivali, come rivelerà, secoli più tardi, l'incendio del 1916.

L'edificio era più angusto rispetto all'attuale: il taglio verticale a circa due metri dal portale laterale, messo in evidenza dall'intervento di restauro del 1977, documenta la sua lunghezza nell'altomedioevo.

All'interno, lo spazio nel fondo era suddiviso in tre absidi, la centrale occupata dal presbiterio e le laterali da cappelle. Le coperture erano lignee con tettature piane, la facciata a capanna on tre portali ad arco di cui il centrale più ampio; tre monofore per lato illuminavano l'interno.

La chiesa su di un sagrato antistante nello spazio lasciato libero dal pronao del tempio pagano. L'accesso era consentito dalla stessa scalea romana.

Sora ebbe il tragico destino di tutte le città di confine e perciò fu dilaniata da feroci lotte tra fautori dell'autorità pontificia e di quella imperiale. Nel 1103 durante l'occupazione normanna, Sora fu bruciata, e anche la chiesa di S.Maria andò distrutta. L'iscrizione latina posta sull'architrave e gli stipiti del portale ricorda l'intervento di restauro, l'ampliamento della struttura preesistente e la dedicazione a S.Maria Assunta in Cielo, ufficialmente avvenuta il 9 ottobre 1155 quando papa Adriano IV solennemente consacrò la chiesa.

L'edificio era stato allungato di 8 metri, fornito di nuove monofore, due nelle navate laterali e due nella facciata. Appartengono a questo periodo il leone stiloforo in pietra ed alcuni capitelli. Purtroppo la distruzione del 1156 ad opera di un signorotto locale ma, soprattutto, quella ordinata dall'imperatore Federico II il 28 ottobre 1229, con cui si intendeva punire l'orientamento filo-angioino di Sora e del suo Capitolo, segnò la rovina e la decadenza dell'edificio, nonostante che inseguito papa Gregorio IX, nel 1236, chiedesse a Federico II che fosse permessa la riparazione di S.Maria.

Nel 1250, per volontà testamentaria di Federico II, fu concesso di ripristinare la chiesa, anche grazie al generoso lascito da parte di Luca, Vescovo di Sora.

Risale alla fine del XIII sec. la costruzione del campanile, meno alto di un piano rispetto ad oggi. La campana fusa al tempo del vescovo Andrea Masarone nel 1321 testimonia che in quel periodo era già stata costruita la torre campanaria ove fu alloggiata una seconda campana nella metà del sec XV.

L'altare maggiore della cattedrale fu consacrato nel 1373 e posto nel mezzo della chiesa. Sono del medesimo periodo un capitello e numeroso materiale lapideo raffigurante stemmi vescovili, civili e sacri.

Il XV fu un secolo di decadenza per la Cattedrale, tanto che un vescovo, Giacomo d'Antiochia, abbandonò la sede episcopale sorana per il palazzo di Sant'Arcangelo in Arpino, forse più confortevole di un edificiuo divenuto un baluardo difensivo, come dimostra la costruzione di un torrione a pianta circolare.
* * * CATTEDRALE SANTA MARIA ASSUNTA - PIAZZA INDIPENDENZA - SORA (FR) * * *
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