Il
matrimonio cristiano, ben più di una scelta di costume, è vocazione e dono, è
consacrazione, è missione.
È
il sacramento con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunione di
tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione
ed educazione dei figli.
La
celebrazione del matrimonio deve svolgersi in modo da essere, anche nella
realtà esteriore, proclamazione della Parola di Dio e professione di fede.
Perché
questo avvenga sono necessarie alcune condizioni:
1)
una celebrazione ecclesiale, che avviene nella Chiesa
parrocchiale di uno dei nubendi, o con il permesso dell'Ordinario, in un'altra
parrocchia.
- La stessa comunità esprimerà gesti di preghiera e di accoglienza verso coloro che si sposeranno: è opportuna una presentazione delle coppie che nell'anno celebrazione il matrimonio, facendo convergere il loro corso formativo in alcuni momenti della celebrazione Eucaristica domenicale.
- È bene che gli sposi arrivino al matrimonio dopo un breve ritiroe alcuni incontri di spiritualità, concepiti come incontri con la Parola di dio, come revisione di vita, come esperienza sacramentale della riconciliazione, come esperienza eucaristica.
2)
Partecipazione piena, attiva e consapevole
Nella
celebrazione liturgica gli sposi, in quanto ministri e soggetti della grazia
sacramentale, hanno un ministero proprio e specifico.
Nello
liturgia eucaristica essi sono chiamati ad adattare il rito alla loro
esperienza di amore, a comunicare tutte le sue istanze.
Si
tratta di preparare con cura, con gli sposi, la celebrazione in tutte le sue
parti:
- l'accoglienza, preferibilmente alla porta della Chiesa
- la scelta delle letture, proclamate non dagli sposi, ma dagli invitati in modo dignitoso e comprensibile
- il rito del matrimonio, compreso come dialogo sponsale, i cui gesti siano fatti in modo visibile e le formule pronunciate con voce chiara.
- le preghiere dei fedeli
- le monizioni
- l'offertorio
- la proclamazione della benedizione degli sposi
- lo scambio della pace
- la comunione sotto le due specie
- la firma degli sposi con la lettura degli articoli del codice
3)
Celebrazione solenne e semplice ad un tempo
- L'addobbo con fiori e piante (naturali e non artificiali, come è nella natura della liturgia) è consentito solo nel presbiterio e vicino agli sposi, escludendo la navata e i banchi.
- Ci sia sobrietà per quanto riguarda l'illuminazione della Chiesa, il suono dell'organo, il canto, i drappi e i tappeti.
- Si eseguano suonate o canti appropriati al rito che si compie, facendo ogni sforzo per escludere ciò che non è idoneo alla liturgia (marcia nunziale, Ave Maria di Gounot o di Schubert.....). Si eviti il canto del solista.
- Rispettoso e discreto dovrà essere il servizio dei fotografi e dei cineoperatori, che possono intervenire in questi momenti:
- ingresso degli sposi nella Chiesa
- durante il rito del matrimonio nei suoi momenti di consenso e di scambio di fedi
- durante i riti offertoriali
- lo scambio della pace
- alla comunione degli sposi
- durante le firme
- l'uscita dalla Chiesa
- È vietato usare supporti e luci ausiliari rispetto a quelle delle fotocamere e cineprese. Gli strumenti di lavoro siano depositati in sacrestia e non sotto le scale o nel presbiterio; lo steso cambio di rollini avvenga in sacrestia, i movimenti siano fatti con discrezione e si eviti di chiacchierare con i collaboratori nei momenti di pausa.
- Dopo le firme gli sposi, senza attese prolungate, seguiti dal corteo nuziale, usciranno solennemente dalla chiesa mentre il suono dell'organo li accompagna festosamente.
- Per rispetto al monumento e alle persone si chiede di non gettare confetti e riso dinanzi la chiesa e per tutta la scalinata.
- È conveniente che i saluti con gli invitati avvengano fuori della chiesa, perché si conservi il raccoglimento necessario e il luogo sacro non si trasformi in una piazza.
- il clima della festa sollecita la carità e deve aprire il cuore ai bisogni degli altri, che così si può menifestare:
- una adozione a distanza
- un pacco-cibo per una famiglia povera
- un regalo ricevuto e condiviso
- L'offerta libera lasciata alla parrocchia, costituirà la particolare disponibilità a contribuire alle spese di sostentamento delle attività della Comunità.