La
formella è divisa in quattro bande dalla sagoma, in prospettiva, della croce.
La croce, ad alto rilievo, esce come da profondità abissali.
È
il grande albero dalle radici profonde. Gesù, nella prima banda, in basso a
sinistra, cede sotto il massivo peso che si inclina. Con una mano si sorregge a
dei massi squadrati, forse scorcio di scalini, (presenza ritornante,
labirintica, della civis), e con l'altra si aggrappa ad un braccio della
stessa croce, strumento essenziale attraverso cui si realizza la sua missione,
e che ripetendo la forma squadrata e aggittante degli scalini ne prolunga, in
senso verticinoso e vorticoso, l'ascesa.
Appena
oltre il breve orizzonte, anzato, si staglia, feroce, la sagoma di un soldato
romano.
Nel
lato opposto, una selva di lance, a esplosione a cono rovesciato, sminuzza il
breve fazzoletto, nero, di cielo.
Il
rilievo è stato necessario per dar presenza fisica, massiva alla donna, mentre
l'incisione per simulare l'impronta, l'orma, ossia l'assenza materica del
Cristo; la sua presenza come imago che rafforza, in profondità, quella della
memoria, e si pone come archetipo del quotidiano peregrinare della storia.