La
campagne di scavo del 1979 non si limitò solo a porre in luce il lato
posteriore del tempio, ma individuò anche la presenza di un’altra struttura
contigua, simile e parallela alla prima. Una strada larga m.4 correva tra i due
edifici, in soluzione di continuità con l’attuale strada di “Pianello” e
parallela al decumanus della città romana. Della via sono stati rinvenuti
numerosi basoli, spesso reimpiegati nelle vicinanze. Il tempio “B”, a giudicare
dal muro lungo m.15 e alto m.1,5, era in blocchi di ottima opera quadrata di IV
maniera disposti secondo la medesima tecnica applicata nella costruzione del
tempio “A” e lavorati con faccia a vista.
Attraversa
Piazza Indipendenza, al cui centro è posta la statua bronzea dell’Assunta,
opera di Francesco Nandi del 1954, lungo via Ravo, dopo aver oltrepassato il
torrione aragonese, ecco stagliarsi il lato destro della chiesa nella cui
tessitura muraria si individuano tutte le fasi costruttive e l’evoluzione
architettonica della fabbrica: in basso, il livello romano, riconoscibile
negli 11 filari di blocchi isodomi in opera quadrata di IV tipo, poi la fase
medievale, caratterizzata da conci irregolari, interrotta da 5 monofore a
scansione regolare. Nella muratura fu inglobata e chiusa una porta d’accesso
secondario, di cui restano gli stipiti marmorei. Sotto la monofora tonda, si
può notare la presenza di una scalea romana che conduceva all’area
occupata dal tempio “B”. Saliti i gradini e percorso il passaggio che
fiancheggia la chiesa e l’esterno della cappella del Purgatorio, ci si viene
trovare in corrispondenza dell’ambiente coperto da volte a botte.
Più
in alto, in direzione nord-ovest , la muratura tardo-medievale continua
e va a saldarsi con le mura quattrocentesche di Sora, rimaneggiate anche in
seguito, come l’iscrizione del nome del vescovo Tommaso Guzoni sulla
piattabanda di una posterula lascia intuire. Le mura, provenienti da S.Casto,
si servivano della poderosa struttura del lato settentrionale, quindi si
concludevano col torrione aragonese e la porta degli Abruzzi (detta anche porta
Ricciarda ).