Carissimi,
con questo incontro, all’inizio dell’anno
catechistico, sento il desiderio di ringraziarvi per il ministero che vi
apprestate ad accettare e vivere in favore della nostra comunità parrocchiale,
affascinati, ancora, dal Signore Gesù, che siamo chiamati ad annunciare.
Lui, con il suo Spirito sia la nostra forza, la
nostra gioia e la pienezza a cui attingiamo per sopperire alle immancabili
deficienze e incapacità.
E’ illuminante per me l’espressione dell’apostolo
Paolo ai cristiani di Corinto: “Ho creduto perciò ho parlato, anche noi
crediamo perciò parliamo” (2 Cor 4,13).
Tale versetto getta una luce di verità sul nostro
ministero, una verità e un impegno!
Parliamo perché crediamo!
Raccontare questo è il compito del catechista.
Essere capaci di trasmettere la fede che viviamo, non da maestri, ma da
cercatori di quella stessa verità, della persona Gesù Cristo, che
dobbiamo consegnare agli altri, ma di cui siamo alla ricerca noi stessi.
Raccontare che noi prima di loro, come loro e con
loro, cerchiamo il Maestro per porci alla sua sequela, affidandogli la nostra
vita.
Raccontare che siamo disposti a ricevere, pronti ad
accogliere, disponibili ad assimilare, solleciti a fare comunione, premurosi
nel fraternizzare, sensibili nel donare, disponibili nel condividere e
soprattutto instancabili nel cercare chi ha bisogno di dialogo, incontro,
attenzione, ascolto.
Raccontare per donare!
Essere cercatori di Dio per dare a Dio, a se stessi
e agli altri.
Perché non regalarci Dio?
Facciamoci questo regalo e, dopo aver sperimentato
in noi il beneficio della sua paternità , facciamo il medesimo regalo ai
bambini, ai ragazzi, ai giovani, agli adulti!
Allora sì che doneremo non mnemonicamente; con
lezioni distaccate, fredde, che annoiano; non con incontri ripetitivi, sterili
e vuoti, ma come rivelazione e trasmissione della nostra ricerca e del nostro
incontro con Lui.
Dove se non nella
celebrazione eucaristica?
Quest’anno vorrei invitarvi a provare a capire
insieme cos’è la Messa: se la comprendiamo, con la mente e con il cuore, sarà
un bisogno vero e profondo andare a messa, nel giorno del Signore, la domenica,
e per i catechisti anche ogni giorno.
Come parlare della messa agli altri, come spiegare
perché andare a messa, se noi non accogliamo tutti i frutti che la celebrazione
eucaristica produce?
Se non ci lasciamo coinvolgere, fino in fondo, dalle
tappe che la costituiscono, per scoprirne la forza e la bellezza, come condurre
i bambini, con le loro famiglie, in questo straordinario itinerario di
vita e di salvezza?
Insieme con don Patrizio e don Giovanni, sacerdoti
saggi, validi confratelli, percorreremo questo nuovo anno pastorale, chiedendo
alla Vergine Madre, oggi nel ricordo della sua Natività: l’attenta riflessione,
una sapiente sperimentazione, la coraggiosa verifica, una paziente capacità di
riformulazione del percorso, il nostro costante impegno, insieme alla continua
ricerca.
Con stima e fraternità.
Don Alfredo Di Stefano
Parroco