La
croce è l'albero della vita. Cristo è la verità e la vita. Le fronde tremolano
alla brezza serotina. Il Cristo non ha civicchi alle mani e ai piedi. Non lo
tengono corde né lacci. Il suo sacrificio è una scelta volontaria, è un supremo
atto d'amore. egli si fa vittima dell'uomo per amore dell'uomo. Ai suoi piedi
si avvinghia Maria di Magdala. È l'umanità che soffre l'amore dell'abbandono.
Il suo urlo è un macigno che precipita verso l'alto, fino al trono dell'altissimo
a scuoterne la divina misericordia. In qualche modo questa scena si ispira a
quella della Crocefissione del Masaccio al museo di Capodimonte, ma lì il grido
entra nella terra, e la limpida geometria degli spazi. È annuncio già del
Rinascimento.