L’Amore esige tempo, cadute e
rivincite
Carissimi
fidanzati,
a
conclusione di questo nostro itinerario vorrei raggiungervi con una lettera, la
stessa che avevo chiesto di scrivervi per esprimere l’uno all’altro il senso e
il significato del vostro amore, lo faccio io per voi, per esprimervi, ancora
una volta, il senso e il significato di questo nostro cammino che abbiamo
condiviso.
Vorrei
ricordarvi che il Signore accompagna il vostro amore, e che rimane Lui il
fondatore delle vostre promesse e questo ho cercato di dirvelo con la
testimonianza della mia vita, con parole forti e incisive, con la scelta di
voler essere segno del suo amore fedele per l’amore degli uomini.
L’amore
è il sentimento più bello che il Signore ha posto nell’animo degli uomini: voi
ne siete i custodi!
Dio
vi ha posto nel Giardino per godere delle Sue delizie, come Adamo ed Eva,
ricordando, che quei cancelli, sono sempre aperti, non chiudono mai.
Ma
quelle coppie che accetteranno la sfida di tornare sulla strada dell’Eden,
attraverso scelte buone, chiare, oneste, umili, fedeli raccoglieranno, in quel
Giardino i frutti dell’Albero della Vita.
Ma
i piaceri di quel Giardino, sono sì a disposizione di tutti, ma non senza
lavoro e fatica.
Dio,
infatti, ha posto ogni Adamo ed Eva, nel Giardino per coltivare il suolo, con
una profonda capacità di dialogo, attraverso il lavoro delle proprie mani, non
coltivando rovi, ma atteggiamenti di seria donazione, ricchi di emozione,
novità, fresca esperienza, per un’offerta di eredità da lasciare ai propri
figli.
Si
tratta di dare ascolto al serpente e soddisfare semplicemente i propri desideri
ed impulsi, o dare ascolto a Dio e soddisfare i desideri profondi e spirituali
del cuore?
La
vita nel Giardino è piena di decisione: nessuno può stare un giorno senza
prenderne una!
Nel
Giardino tutto è stupore, perché tutto è da scoprire, niente è scontato, niente
può permettere alla malinconia coniugale di sopraffare.
Ma
solo quando la “stanza” è quieta è possibile ascoltare il respiro dell’altro,
il suo spirito che inspira ed espira.
Vorrei
augurarvi un cuore colmo di quella quiete, che la fede ha sempre la capacità di
ristabilire, perché la nostra relazione con l’altro non può essere separata
dalla nostra relazione con Dio.
Solo
Dio può impedirci di nasconderci da noi stessi
o dal nostro compagno.
Che
voi possiate avere un cuore colmo di commozione, tale da poter dire a Dio: “
Grazie per non avermi lasciato solo”.
Un
matrimonio felice richiede questa stessa preghiera, giorno e notte.
Dio
ascolti la vostra preghiera!
Nel
salutarvi, insieme con i collaboratori e i testimoni che in questo itinerario
avete incontrato, continueremo ad esservi vicino e il vostro matrimonio sia
ricolmo di ogni dono, il vostro sì, sia confermato e rinnovato, e davanti al
Signore, in quel giorno in cui celebrerete le vostre nozze, possiate riconoscere
sempre la bellezza della vostra chiamata!
Il
Parroco
Mons.
Alfredo Di Stefano